lunedì 10 gennaio 2022

L'altro lato di una conchiglia

L'inizio dell'anno è per me sempre foriero di nuove passioni e ispirazioni. Proprio i primi giorni sono quelli in cui mi convinco che ho scoperto il mio talento nascosto e da lì in avanti nessuno potrà fermarmi. Potrei dire che nella maggior parte dei casi, questo entusiasmo dura da Natale a Santo Stefano, o se volete da San Basilio all'Epifania.

Quindi no, non mi autoconvincerò di essere Michelangelo. Mi basterebbe scoprire come posso essere autenticamente Adele.

Approfitto di questi giorni per continuare a sperimentare con i flatlay espressivi. 

Sono andata a recuperare frammenti naturali dispersi e dimenticati in cassetti e ripiani. E ho fatto una scoperta. Ho scoperto l'altro lato delle conchiglie.

 
Stavo usando le conchiglie per provare a riempire lo spazio e mi sono ritrovata a girare le conchiglie dall'altro verso.

Una folgorazione. Le conchiglie bianche hanno un colore. Forse lo sapevo già. Non saprei. Solo stamattina mi si è rivelato in tutta la sua meraviglia.



Ho cominciato a selezionare e comporre a partire dal colore e mi sono accorta che mi occorrono altri elementi. (Tranquilli, non svuoterò la spiaggia. E ha un senso artistico tutto ciò, quindi ok). 

Questo è ancora un work in progress, ma vorrei raccontarvi man mano lo stupore e la sensazione di flusso che provo mentre compongo, anche solo per esercizio. 

(Fuori, nel mondo reale, c'è il delirio. Non si capisce quanto grave sia adesso la situazione dell'epidemia, che cosa succederà con la scuola. Nonostante sia vaccinata con tre dosi, mi chiedo quando toccherà a me prendermi il covid. Comporre mi permette, in questi giorni, di mettere un ordine al caos in cui mi trovo. Forse è una fuga, forse è l'unica via di uscita. Come diceva il poeta, lo scopriremo solo vivendo...)


Nessun commento:

Posta un commento

e tu che ne pensi?