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sabato 29 gennaio 2022
Una frescura al centro del petto - making of
domenica 23 gennaio 2022
"Una frescura al centro del petto"
Dopo aver raccolto altri sassi, conchiglie e vetri di mare, dopo averli messi ad asciugare (ma come sono belli quando sono bagnati! così lucenti e splendidi!), ieri ho cominciato una nuova composizione, a partire da quella precedente che non avevo ancora smontato.
Ci sono due tipi d'intelligenza: una acquisita,come lo scolaro memorizza fatti e concettidai libri e da quel che il maestro dice,accumulando informazioni dalle scienze tradizionali,come da quelle nuove.
Con questa intelligenza emergi nel mondo,ti collochi davanti o dietro gli altriin base alla tua competenza nel memorizzarel'informazione, con questa intelligenza te ne vai a zonzoper i campi della conoscenza segnando sempre piùcose sul tuo quaderno di appunti.
C'è un altro tipo di quadernetto,uno già completo e custodito dentro di te,una sorgente che straripa dal suo alveo. Una frescuraal centro del petto. Quest'altra intelligenzanon ingiallisce e non ristagna. E' fluida,e il suo movimento non è da fuori a dentroattraverso le condutture di un sapere idraulico.Questo secondo sapere è una fonteche da dentro di te va verso l'esterno.
Pensare che tutti questi elementi (tranne la barchetta, che ormai mi accompagna ovunque, le poche conchigliette - quella più grande è un dono di mio fratello - e qualche sassolino) erano tutti scarti: un modo per dire che dai diamanti non nasce niente, ma anche per riflettere su come così poco gli uomini rispettano il mare e il pianeta in cui viviamo.
martedì 18 gennaio 2022
Sassi e Smeraldi (più smeraldi che sassi)
Qualche giorno fa, attraverso uno degli input di Un anno di poesia, è tornato a galla un ricordo d'infanzia: gli smeraldi! Quanti ne trovavamo in spiaggia a San Nicola, da bambini! Li conservavamo come tesori, senza sapere che in realtà di trattava di una rivincita del mare sull'inciviltà degli esseri umani.
Ecco allora il racconto di questa passeggiata... e di quel che ne è venuto dopo.
domenica 16 gennaio 2022
Lungo la strada, inverno
In principio fu il pitosforo (o il pittosforo, fate voi).
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versione semi-definitiva |
Lungo la strada - inverno (versione definitiva almeno per il momento!) |
giovedì 13 gennaio 2022
Con pazienza di conchiglia
Con pazienza di conchiglia
ho atteso all'uscio
il tuo ritorno.
Ora so: non sono
sola in questa spiaggia.
La risacca rimescola i sassi
e leviga cocci di bottiglia:
ne fa smeraldi,
tesori d'infanzia.
Anch'io porto
un tesoro
nel mio grembo.
A me - nido vuoto -
a me il mare
sussurra il segreto
ed io lo ripeto
ed io
lo ripeto
ed io
lo ripeto
(11.01.22)
lunedì 10 gennaio 2022
L'altro lato di una conchiglia
L'inizio dell'anno è per me sempre foriero di nuove passioni e ispirazioni. Proprio i primi giorni sono quelli in cui mi convinco che ho scoperto il mio talento nascosto e da lì in avanti nessuno potrà fermarmi. Potrei dire che nella maggior parte dei casi, questo entusiasmo dura da Natale a Santo Stefano, o se volete da San Basilio all'Epifania.
Quindi no, non mi autoconvincerò di essere Michelangelo. Mi basterebbe scoprire come posso essere autenticamente Adele.
Approfitto di questi giorni per continuare a sperimentare con i flatlay espressivi.
Sono andata a recuperare frammenti naturali dispersi e dimenticati in cassetti e ripiani. E ho fatto una scoperta. Ho scoperto l'altro lato delle conchiglie.
Ho cominciato a selezionare e comporre a partire dal colore e mi sono accorta che mi occorrono altri elementi. (Tranquilli, non svuoterò la spiaggia. E ha un senso artistico tutto ciò, quindi ok).
sabato 8 gennaio 2022
Logogrifo poetico
La consegna di oggi è geniale nella sua semplicità:
Con le lettere del tuo nome, forma una decina di parole (nomi, verbi, aggettivi). Scegline tre e componi una breve poesia. Una poesia in cui sarà nascosto il tuo nome.
Il classico acrostico? No!!! Un logogrifo poetico! Dovete sapere che adoro i logogrifi: li uso tantissimo anche in classe con i bambini (soprattutto nei primi anni), disegno una specie di drago mitologico alla lavagna e dentro ci scrivo proprio il suo nome: L O G O G R I F O.
Dalla pancia di questa creatura mitologica infatti verranno fuori una miriade di parole tutte composte a partire dalle lettere della parola di partenza (che può anche essere, appunto, logogrifo). Qualcosa in comune con l'anagramma, ma con molta più libertà creativa.
E dunque, dal mio nome sono riuscita a tirar fuori molte parole, alcune brevi altre più lunghe (e anche un paio di parolacce!), e alla fine, interpretando la consegna in senso più largo, è venuto fuori questo:
Ama la dea che trema mentre arde la fiaccola notturna Oltremare è la tua meta scintillando sull'acqua s'allontana. |
(e devo dire mi sembra in tono con il post di ieri!)
A questo punto, un'amica del gruppo FB che condivide con me questo percorso mi ha fatto notare che probabilmente era da intendere in senso letterale, quindi usando proprio tre parole! E riprovando è venuto fuori questo:
Ama l'arte e trema (Ama il mare e rema) |
Senza parole, davvero, soprattutto per il secondo esito (a parte il fatto che il rema sarebbe molto metaforico, del tipo Hai voluto la bicicletta? Pedala!). Mi ci ritrovo. In pieno.
Certe volte la poesia non è poetica: è profetica.
Cielo Mare Terra
Considerateli, per il momento, esperimenti espressivi. Comporli mi dà un senso di pace e di armonia che mi serve a trovare un ordine (provvisorio, personale, piccolo) in questo momento molto incerto. Effimere sono queste composizioni, lo scatto le ferma. Non potrò più ripeterle e sono cosciente che non saranno mai permette. L'esercizio è nell'accettare l'imperfezione.
In questi primi esperimenti, sto usando gli elementi che ho sparsi in giro per strada, ricordo di passeggiate o residui di altri esperimenti creativi. Gli elementi si ripetono, cambiano le forme, gli equilibri, in parte anche i colori. C'è qualcosa di molto profondo in questo, proprio nell'atto compositivo, che lo accomuna all'arte in sé. Questo stile di composizione fotografica, il flat lay, viene utilizzato soprattutto in pubblicità e nel mondo dei social: l'immagine armonica attrae e serve per vendere qualcos'altro.
Il corso che ho seguito su Domestika, tenuto dalla bravissima Giulia Bernardelli (Bernulia), mi ha aperto invece un mondo sulle potenzialità creative ed espressive personali del flat lay. Devo imparare ancora tantissimo, ma quello che viene fuori rivela me stessa a me. E spero comunichi anche qualcosa agli altri.
Questo primo ciclo di esperimenti si intitola Cielo mare terra.
venerdì 7 gennaio 2022
L'isola
L'isola composizione flat lay a partire da un'illustrazione di Antonella Abbatiello per il libro Rime buie di Bruno Tognolini, Salani 2021 |
Sei arrivato sull'isolaDa dove non si parteUna pietra di nuvolaFerma nel vento forte
Una terra matrignaIntrisa goccia a gocciaCon alghe nella vignaE mare nella roccia
Una luce di sonnoSu ricordi imprecisiCon la pace del dannoImpietrita nei visi
Una pietra che viveNutrendosi di viteDi sostanze cattiveDi speranze finite
I suoi abitanti danzanoNel grande sole estremoSenza parole cantano«Un giorno partiremo»
Il vento fa stramareIl canto e lo confondeLoro guardano il mareE contano le onde
E l'isola li abbracciaÈ lì sempre la stessaVolge a loro la facciaDi terra compromessa
Nipoti di pirati, diceFantasmi marinaiNon siete mai sbarcatiNon partirete mai.
La consegna del 7 gennaio prevedeva l'inizio di una propria personale antologia poetica. Io ho un quadretto dove annoto le poesie che mi parlano maggiormente in un dato momento. Ma oggi ero alle prese con gli esperimenti di flatlay. A partire dai miei amati sassi, mi è venuta in mente questa illustrazione per una raccolta che amo moltissimo: Tognolini che scrive per gli adulti è meraviglioso come quello che scrive per i bambini. Ricordavo questa immagine, ma non la poesia. Dopo aver composto l'immagine, l'ho riletta. Era lei. Lei mi ha scelto, sono io la sua lettrice d'antologia.
Queste parole erano oggi per me, per il mio tempo inquieto e immobile. Per chi cerca un approdo ma non è mai veramente partito.
giovedì 6 gennaio 2022
Tutte le feste si porta via
scomposizione di centrotavola natalizio |
Oggi è l'Epifania, il dodicesimo giorno - o meglio la dodicesima notte - dopo Natale. Fine delle vacanze. In teoria, perché ci siamo ormai abituati all'idea che niente è più sicuro e fare programmi non serve.
Eppure bisognerà tornare alla vita di ogni giorno, prima o poi. Lì si vedrà quanto dei buoni propositi di questi giorni avrai la costanza di mantenere. Quante volte ti scoraggerai, quante volte cadrai miseramente. Se saprai rialzarti ogni volta e ogni volta tenere i piedi per terra e non commiserarti troppo.
Per ora hai ancora qualche giorno provvisorio per fare provviste di bellezza e spostare i macigni dal cuore. E se non riuscirai a farlo in questi pochi giorni, non dimenticare che il tempo non ha calendari. Scadenze sì, ma sempre provvisorie. Sogna ma rimani con i piedi per terra e lo sguardo al cielo.
Adelante, Pedro, con juicio!
PS - comunicazione di servizio: sto cercando di recuperare le funzionalità del blog con il mio vecchio account. Spero di riuscirci, altrimenti dovrò migrare da qualche altra parte... incrociamo le dita!
mercoledì 5 gennaio 2022
Poesia, poesia... sembra che non ci sia...
E dunque, stiamo procedendo :) sono al quinto giorno e non ho ancora mollato, grazie sicuramente all'impegno e allo stimolo delle mie compagne e dei miei compagni di viaggio del gruppo FB.
I primi giorni di questo percorso con Un anno di poesia sono dedicati alla definizione della poesia... con interessanti suggerimenti di condivisione e apertura agli altri.
Da questi primi esercizi è venuto fuori questo:
La poesia soffia dove vuole:
semina suoni tra i pensieri.
Si compie davanti a te
e non sei più chi eri.
Soffia dove vuole, come lo Spirito, infatti. Quale miglior Poeta più grande dello Spirito?
In questi primi giorni dell'anno nuovo sto cercando di immagazzinare quanta più aria e quanto più azzurro possibile, per affrontare il prossimo incerto futuro. Sono giorni pieni di creatività ma so per esperienza che questo non sempre è buon segno. L'inizio è sempre entusiasmante, il problema è continuare. Ma ho deciso di farlo un passo alla volta. Diventerà il mio mantra.
E intanto vado raccogliendo segni. Un passo alla volta.
sabato 1 gennaio 2022
Un anno di poesia - cominciamo!
Dopo tanto tanto tempo, ho deciso che è giunto il momento di rimettere mano a questo zibaldone, come l'avrebbe chiamato la mia prof delle medie :)
La costanza non è il mio forte, quindi per fare le cose che vorrei tanto fare devo ricorrere alla condivisione! A dire il vero ne sono felicissima e comunque spero di tenere fede all'impegno.
Quale impegno?
Eccolo!
Appena uscì Un anno di poesia, libro fantastico di Bernard Friot e Hervé Tullet (curato per l'edizione italiana da Chiara Carminati), nel lontanissimo 2019, mi ero ripromessa di provarci, ma la mia incostanza (e tutto il macello che è successo a partire dal marzo 2020) mi ha fatto finire presto.
Forse questo è l'anno buono! Intanto ho trovato un manipolo di amiche e amici poetici disposti a continuare l'avventura (dopo tutto siamo solo al secondo giorno!): ci trovate qui su FB. Metto le mani avanti: sarà difficile che riesca a postare ogni giorno, ma proverò a farlo qui almeno una volta a settimana.
Ed ecco il mio primo esercizio poetico:
1.1.2022 - SCRIVI LA PRIMA POESIA DELL'ANNO
Inizia dalla data. Procedi
spedita: ogni parola
inaugura una vita
che cambia ad ogni verso
che muta ad ogni passo.
Un piede avanti all'altro
comincia il tuo cammino:
farai il giro del mondo
o solo del giardino?
Mi sembra in effetti che gli ultimi quattro versi esprimano bene questo senso dell'inizio che non sa bene dove vuole andare a parare, ma se prima ciò mi scoraggiava adesso sono consapevole che se anche dovessi rimanere a fare solo il giro del giardino, vi potrei trovare infinite meraviglie!
In questo percorso spero di fare tesoro anche di un corso di Bernulia che sto seguendo.
Troppi buoni propositi in un solo post? Vedremo!