venerdì 23 maggio 2014

ogni 23 maggio

Il calendario di noi siciliani è fatto di martiri. Quasi uno al giorno.
Ma ricordare i martiri significa fare uno sberleffo agli assassini:
"Volevate ucciderli? Potete uccidere i corpi, ma non le idee."

Le loro idee camminano sulle nostre gambe

E quindi questo 23 maggio, che ricorda la data in cui iniziò a cambiare il modo in cui noi gente comune parliamo di mafia, ci sono state tante feste nelle piazze, ad esempio quelle organizzate dall'iniziativa Scacco matto alla mafia.

ph. Maria Antonietta La Barbera
Grazie alla serata del 22 maggio, e alla mitica prof che si è resa disponibile, alcune #poetree2014 sono state appese dai bambini della scuola primaria "Garzilli" agli alberi di piazza Unità d'Italia, insieme alle opere degli studenti del liceo artistico "Catalano". 




Nel pomeriggio sono passata da via Notarbartolo proprio alle 17.54.




Ogni anno che passa mi chiedo se questo sia il modo giusto di fare memoria.
Quest'anno mi hanno aiutato a superare questa sensazione di disagio che urla dentro di me un libro e un film.

Il libro è quello di Fabio Giallombardo, La bicicletta volante (ed. Autodafé), e racconta in parte i mesi di quel fatidico 1992 quando tutti noi che eravamo di maturità ci siamo sentiti prendere di peso e dare una bella scrollata. Eravamo ragazzi insieme, io e Fabio, e quei mesi li abbiamo vissuti tra impegno sociale, preparazione degli esami e vita da adolescenti. 
Il risultato è un bel colpo nello stomaco. Ma dopo vent'anni ci vuole.

Il film è il sicilianamente divertente (= si ride di cose serie e se ne dicono cose terribili) e necessario La mafia uccide solo d'estate, di un altro ragazzo un po' più grande di noi.



E questa meravigliosa scena finale - che forse solo noi che c'eravamo e avevamo 18 anni possiamo capire - mi fa pensare a questi versi di Ungaretti:

Ma nel cuore 
nessuna croce manca
È il mio cuore 
il paese più straziato

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